(in auto, la sera del 10 agosto)
Giulia. E cosa
facciamo ‘stasera?
Romolo. Ma
come, mia anti-romantica, non sai che è la notte di San Lorenzo? Aspettiamo di
veder le stelle cadenti.
Giulia. Mi ero
dimenticata del 10 agosto. Ma in città, con questo inquinamento luminoso, cosa
vuoi vedere?
Romolo. E qui
ti sbagli, cittadina urbanizzata. Ho organizzato tutto, andiamo in un bosco e
vedrai le stelle. Con noi ci saranno Demetrio ed Elena.
Giulia. No,
proprio loro? Non voglio.
Romolo. Non sei
amica di Elena?
Giulia. Sì,
poverina, ma è un sacco che luma questo tuo Demetrio, e lui invece guarda solo
altre donne.
Romolo. Per
caso anche te?
Giulia. Ecco,
mio indovino, hai indovinato, mi ha tirato un filo assillante, almeno fino a
quando non mi sono messa con te.
Romolo. Messa
bene, spero. Ecco allora perché ha accettato subito.
Giulia. E anche
Elena?
Romolo. E devo
temere qualcosa?
Giulia. Lo
diranno le stelle.
Romolo. Cielo
non voglia! Andiamo a prenderli.
(arrivati in una radura)
Demetrio. Proprio
qui dovevi portarci Romolo, non vedi che ci sono dei campeggiatori?
Romolo. Abusivi
certo. Però verrà buio, anzi diciamogli di non accendere lucciole… luci o
lanterne e di venire con noi a veder le stelle.
Giulia. Ma vedo
che sono boy-scouts, sono peggio degli elfi.
Demetrio. Credi
nel fantasy, cara romantica?
Romolo. Lei non
è affatto romantica, te l’assicuro. Per lei solo scienza e ragione, pochi
sentimentalismi.
Giulia. Come
sei sentimentale nei miei confronti, carino.
Elena. Su fate
i bravi, che è una notte magica. Vedrete che tutto si metterà a posto.
Romolo. Tutto
per tutti.
Demetrio. Qui
però è ancora troppo chiaro, raga…
Romolo. Raga?
Anche tu usi quell’orrenda abbreviazione, vergognati, ci sono delle signore.
Giulia.
Signorine, prego, ancora in cerca dell’uomo giusto da sposare, se mai lo
troveranno. Dovrò cercarmi anch’io qualche… qualche boy… friend.
Elena. Tu
l’hai già trovato Giulia, ti invidio.
Giulia. Lo vuoi
tu, per caso?
Romolo. Ma è
una domanda o un invito?
Demetrio. Non
mettetevi a litigare proprio questa notte, che, come ha detto Elena, è una
notte magica o può esserlo.
Elena. O
diventarlo, grazie delle tue belle parole caro Demetrio.
Demetrio. Non
perdiamoci però in sdolcinature, ho portato come me un vinello per ingannare…
Romolo. Chi?
Demetrio.
L’attesa.
Elena.
L’attesa è la sola passione.
Demetrio. Basta
Elena, avevo appena detto basta alle romanticherie.
Elena. Ma io
citavo una poesia.
Demetrio. Qui se
c’è un poeta è Romolo.
Romolo. Non ho il
monopolio.
Demetrio. Neppure
su Giulia?
Giulia. Quello,
se permetti, lo decido io.
Demetrio. Scusa,
non volevo offenderti. Cosa posso fare per rimediare?
Giulia. Non hai
detto di avere con te un vinello. Stappalo. Ma hai il cavatappi e i bicchieri?
Demetrio. Sì, mia
bella signora… signorina. Io prevedo tutto.
Romolo. E hai
previsto che le signorine non amano i vini forti?
Demetrio. Qualche
cos’altro di forte, ma per il vino… ho preso un moscato nelle terre di Pavese,
l’hanno chiamato “La luna e i falò”.
Romolo. Che
speculazione.
Giulia.
Soprattutto speriamo che non spunti la luna e spengano quel falò, se no addio
stelle.
Romolo. Per ora
è ancora troppo chiaro. Però guardate là a Ovest, dico giusto? Si vede già una
stella.
Giulia.
Stellina, quella è Venere, poetastro. Sai che Leopardi aveva scritto un
trattato di astronomia a sedici anni?
Romolo. Io sarò
magari un po’ più lento…
Giulia. Solo?
Demetrio. In
certe cose bisogna essere lenti non precoci.
Elena. In che
cosa per esempio, Demetrio?
Demetrio. Era una
battuta, ma tu sei troppo ingenua.
Giulia.
Guardate invece a Oriente, conto già 5 stelle.
Romolo.
Cadenti?
Giulia. No, si
vede che lassù non è ancora arrivata la politica… Ma Demetrio hai portato bicchieri di
plastica!
Demetrio. Romolo
non mi avevi detto che era un rendez-vous plastic free. Volete bere a
garganella? Io ci sto. Cominciate pure voi signorine.
Elena. Ormai
li hai portati, beviamo da lì. (Inizia a
bere) Ma è forte, mi va alla testa.
Demetrio. Per un
sorso, ma sei di carta velina?
Giulia. Mentre
qualcun altro è una spugna... Comunque Demetrio per farti scusare per prima e
dopo, potresti andare a cercare qualche spray antizanzare, non vedi Elena come
si gratta?
Elena. No, non
disturbarti per me. Magari poi quando diventa veramente buio se ne vanno.
Demetrio. Vado,
ma non sgolatevi tutto il mio moscato con la scusa delle…
Romolo. Mosche?
Demetrio. E lui
non lo punisci, Giulia, per le battute sceme?
Giulia. Dopo,
tu intanto va a vedere là tra i boy-scouts...
Romolo. Se una
notte d’estate un campeggiatore…
Giulia. Ti
perdono per prima, Romolo, e tu cosa aspetti Demetrio, non vedi la povera Elena
che fa la donatrice di sangue?
(Demetrio si allontana, al ritorno)
Demetrio. Ecco
qua Elena. Ho trovato una crema non uno spray
Elena. Va
benissimo, ma mi spiace averti disturbato.
Demetrio. E gli
altri due dove sono andati?
Elena.
Guardando il cielo hanno deciso di avere un incontro ravvicinato di un certo
tipo.
Demetrio. Adesso
sono io che non ti capisco. Ah, ci sono arrivato. E noi due cosa facciamo? To’
la crema.
Elena. Non me
la puoi spalmare tu, qui dietro al collo e sulle spalle non ci arrivo. Non
dovevo uscire scollata questa sera.
Demetrio. Ma fa
caldo.
Elena.
Speriamo anche dopo…
Demetrio. Va be’
ti spalmo. Va bene qui? Ma che buon profumo, veramente piacevole.
Elena. Sì è
piacevolissimo. E tu non hai bisogno che ti… ti spalmi?
Demetrio. Sì, mi
hanno punto proprio qui sull’occhio. Lo vedi il bozzo?
Elena. Vedo e
adesso te lo curo, ma tu devi chiudere gli occhi.
Demetrio. Tutti e
due?
Elena. Meglio
due che uno da solo, no?
Demetrio. Posso
riaprirli? Oh ma non avevo notato il tuo seno. Lo vedo qui al buio mentre in
pieno giorno non lo notavo.
Elena. Forse è il fuoco di quel lontano falò che sfavilla
scintillando negli occhi di chi cerca amore; s’è ostacolato, è un mare
alimentato dalle lacrime, se è assecondato, è dolcezza che sana.
Demetrio. Ma sei davvero una poetessa, oltre che bella. Posso
spalmarti ancora?
Elena. Sì, ti
prego. Ma attento, non sulle labbra, anche se ho il rossetto… rossetto al
gelsomino sai?
Demetrio. Fammi
sentire il loro profumo.
Elena. E io il
tuo.
(si baciano)
Demetrio. Avevi
ragione, è una notte magica, dobbiamo approfittarne. Vuoi? O ne va della tua
virtù?
Elena. La mia virtù è la tua sicurezza.
Demetrio. Ma qui al
buio da sola al mondo…
Elena. Non mi par di
star nel buio, se nel bosco non manco di compagnia, perché per me tu sei
l’intero mondo. E come posso dire d’esser sola… se tutto il mondo è qui che mi
contempla?